Il sindacato nasce come una organizzazione ispirata all’idea della giustizia sociale.
La sua origine, in Italia, affonda le radici nella notte dei tempi, un tempo lontano antecedente all’Unità.E’ il famoso Quarantotto europeo che fa da apripista.
Il Congresso di Vienna, restauratore dell’Ancien règime, i cambiamenti nella vita causati dalla prima Rivoluzione Industriale, la diffusione delle testate giornalistiche favorenti l’ascesa degli ideali di nazionalismo e giustizia sociale anche nelle masse meno colte, la recessione economica ed il fallimento di alcuni tipi di raccolti, nonché il sostrato culturale della letteratura romantica, esaltatore del popolo, della libertà, della giustizia , cominciano a generare “riflessioni” soprattutto nei circoli giovanili, universitari e non delle maggiori città europee, con una capacità di “dialogo “ molto diversa rispetto ai gruppi legati alla Massoneria e alle varie carbonerie che pure continuavano ad esistere.
I primi tentativi associativi, nati appunto dalla confluenza di numerosi fattori, diedero vita alle prime esperienze sindacali che generarono la costituzione delle note Società di Mutuo Soccorso ( SMS).
In Italia, la componente interclassista era forte, sebbene queste società di dichiarassero apolitiche. Era elevata l’influenza del pensiero borghese in tutte le sue varianti: moderato-costituzionale, democratico-radicale, mazziniano repubblicano. Alcune erano persino di carattere confessionale.
Tra gli scopi: l’assistenza sanitaria gratuita, sussidi in denaro in caso di disoccupazione, malattia , infortunio , vecchiaia, e decesso, più una sorta di cassa di versamenti volontari da utilizzare per elargire sussidi.
Dopotutto, quando si uniscono i concetti di “ insieme “ e di “ giustizia”, gli uomini sono capaci di fare un trait d’ union tra idealismo e concretezza meraviglioso
Anna Maria Cristina Durante