La cooperazione nel mondo del lavoro, sicurezza, salute e clima sereno

Il Sistema di Prevenzione e Protezione Aziendale deve essere strutturato in modo tale da ridurre al minimo l’eventualità di infortuni e di malattie professionali. È di fondamentale importanza, la cooperazione di tutti gli attori coinvolti. La direzione dell’azienda deve essere infatti la prima a credere ed a rafforzare il sistema grazie alla collaborazione con il RSPP (responsabile del servizio di prevenzione e protezione), con l’addetto al supporto pratico (ASPP), con il Medico Competente, ed altre figure aziendali.

 

Il ruolo del Medico aziendale, per esempio, nella definizione e nell’attuazione del piano di sorveglianza sanitario, è basilare. Questo professionista ha il compito di fare le valutazioni, ex ante della situazione aziendale, in modo da contribuire a prevenire l’evidenziarsi di dati negativi nella fase di monitoraggio. Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, cooperando con altre figure della sicurezza aziendale, dovrà assicurare una scelta dei dispositivi di protezione adeguati, in linea con la normativa vigente, al fine di prevenire i rischi di danni alla salute, ma dovrà anche far sì che nell’organizzazione, tutti siano a conoscenza di ciò, e quindi inclini al rispetto delle procedure, dai dirigenti all’ultimo lavoratore.

 

Il Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza “gioca” un ruolo chiave, non solo nella vigilanza, ma soprattutto nel coinvolgimento di tutti i lavoratori in virtù di quelle proposte ed iniziative di miglioramento che possono essere sollevate dagli stessi. Non dimenticando la formazione aziendale che consente di acquisire competenze sempre maggiori ed in linea con un mondo in continua evoluzione. In ultimo, ma non in ordine di importanza, l’intervento del sindacato  che rientra, a pieno titolo, in quella scelta “partecipativa” che caratterizza l’azione del sindacalismo italiano. È la cooperazione, la chiave di volta per una maggiore sicurezza, per la salute di tutti e per un clima aziendale sereno e proficuo.

 

Durante A. M. Cristina




Internet e Previdenza

L’avvento di internet ha rivoluzionato il settore previdenziale, trasformando la gestione delle pratiche pensionistiche. In passato, la burocrazia richiedeva lunghe attese e documenti cartacei; oggi, grazie alle piattaforme digitali, i pensionati possono gestire molte operazioni da casa, risparmiando tempo e riducendo lo stress. Le piattaforme online consentono di controllare la posizione contributiva, calcolare la pensione futura e presentare domande di pensionamento.

La digitalizzazione dei documenti facilita la gestione e riduce il rischio di perdita di informazioni. Internet offre anche strumenti di educazione finanziaria, aiutando i pensionati a gestire meglio le loro finanze. Oltre a questi vantaggi, la tecnologia migliora la qualità della vita dei pensionati attraverso opportunità di socializzazione, formazione a distanza e acquisti online. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione alla sicurezza online per proteggersi da truffe e frodi. La rivoluzione digitale ha reso il sistema previdenziale più accessibile e moderno, ma è essenziale continuare a promuovere buone pratiche di sicurezza informatica.

Maria Pia Iurlaro




Nuovi importi dei contributi volontari settore agricolo

L’Inps ha stabilito i nuovi importi dei contributi volontari per i coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali per il 2024. Questi contributi, pagati settimanalmente, variano in base alle quattro classi di reddito, con importi che vanno da un minimo di 66,67 euro a settimana a un massimo di 120,25 euro. Per chi ha ottenuto l’autorizzazione alla contribuzione volontaria prima del 31 dicembre 1995, l’importo minimo è di 66,74 euro settimanali, mentre per chi l’ha ottenuta dopo tale data è di 79,02 euro.

Anche i contributi volontari per gli agricoli dipendenti aumentano, con un’aliquota contributiva del 30,10% e una retribuzione minima settimanale di 239,44 euro. Per i contributi integrativi volontari, destinati a coprire fino a 270 giornate lavorative, l’aliquota contributiva è sempre del 30,10%. Per i piccoli coloni e i compartecipanti familiari, i contributi integrativi volontari sono determinati sulla base delle retribuzioni medie giornaliere stabilite dal Ministero competente.

Maria Pia Iurlaro




Denunce malattie professionali in aumento

Quando si affronta il problema della sicurezza sul lavoro, il pensiero va generalmente all’infortunio. La risonanza mediatica che ha il fenomeno dell’infortunio sul lavoro, soprattutto nei casi più gravi, non deve farci dimenticare che esiste anche un problema più subdolo: le malattie professionali, ovvero quelle patologie le cui cause agiscono lentamente e progressivamente sull’organismo umano, legate all’ambiente lavorativo, agli strumenti o alle sostanze utilizzate per l’effettuazione delle operazioni o alle modalità con cui viene svolta concretamente ed in modo ripetitivo l’attività lavorativa.

 

Di cruciale importanza è che risulti chiaro ed inequivocabile, il legame tra attività lavorativa e la tipologia della malattia sviluppata dal soggetto lavoratore. Importante quindi è che tale collegamento sia diretto. Le denunce di malattia professionale nei primi cinque mesi del 2024 sono state 38.868, con un aumento del 24% rispetto allo stesso periodo del 2023, e un incremento del 51,9% rispetto al 2022.

 

Le patologie più denunciate sono quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, indi del sistema nervoso, dell’orecchio, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio. Gli incrementi hanno interessato: gestioni industria e servizi (+24,8%), agricoltura (+21,2%) e conto stato (+5,8%).

 

Durante A. M. Cristina




Ex Ilva: Falsi certificati sulle emissioni e conseguenze gravi sulla salute dei lavoratori.

Il sindaco di Taranto ha affermato che il destino di Taranto è quello di diventare una seconda Bagnoli. Il primo cittadino, dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea per la quale l’attività industriale deve essere sospesa se pericolosa, non vuole temporeggiare.

 

E’ arrivato il momento di avviare un accordo per l’ambiente, l’occupazione e la salute dei lavoratori soprattutto all’indomani della nuova inchiesta giudiziaria sulla presunta falsificazione dei dati relativi all’immissione di co2. È necessario, dichiara Minoia, Segretario Generale della Confederazione Italiana Lavoratori, agire.

 

Le malattie professionali sono spesso sottovalutare e non riconosciute. È necessario far luce su quanto è accaduto, c’è bisogno di un monitoraggio medico altrimenti le conseguenze saranno irreversibili.

 

Di seguito l’articolo completo di norba on line: https://norbaonline.it/2024/07/04/ex-ilva-confil-falsi-certificati-sulle-emissioni-e-conseguenze-gravi-sulla-salute-dei-lavoratori/




RdC: sgravi fiscali

L’INPS ha approvato l’utilizzo di uno sgravio contributivo per i datori di lavoro privati che hanno assunto beneficiari del Reddito di Cittadinanza (RdC) a tempo indeterminato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023. Lo sgravio, valido per 12 mesi e fino a 8.000€ annui, non influisce sulla pensione dei lavoratori. I datori di lavoro possono applicare lo sgravio dalle denunce di luglio 2024, recuperando gli arretrati nei mesi successivi.

Introdotta dalla legge di bilancio 2023 per incentivare l’assunzione di beneficiari del RdC, la misura è stata approvata dalla Commissione UE e vale per tutte le assunzioni a tempo indeterminato, esclusi alcuni tipi di lavoro come quello domestico e dirigenziale. Lo sgravio è del 100% della contribuzione previdenziale datoriale fino a 666,66€ al mese e può essere cumulato con altri incentivi, ma non con la versione precedente dell’incentivo.

Per fruire dello sgravio, l’assunzione non deve derivare da obblighi legali e il datore di lavoro deve essere in regola con le normative vigenti. L’esonero si ottiene tramite i flussi Uniemens con il codice “ERCI” e gli arretrati si recuperano nei mesi di luglio, agosto e settembre 2024. La misura è cumulabile con riduzioni contributive al lavoratore e con incentivi al posticipo del pensionamento.

Maria Pia Iurlaro




L’estensione delle tutele Inail per docenti e studenti, il Governo al lavoro per renderle strutturali.

La norma in oggetto è contenuta nella legge n.85, pubblicata il 3 luglio 2023, in Gazzetta Ufficiale che, ha convertito in legge il testo coordinato del 4 maggio 2023, n.48 “recante misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro”, il cosiddetto Decreto Lavoro. L’articolo che estende la tutela assicurativa degli studenti e del personale è il 18. Tale articolo ha introdotto l’estensione della tutela assicurativa Inail per gli studenti ed il personale coinvolto in attività didattiche formative.

Personale che si vede riconosciuta la stessa tutela contro gli infortuni, garantita al resto dei lavoratori, compreso l’infortunio in itinere (esclusi gli studenti tranne che nelle attività PCTO, percorso scuola-sede dell’attività). La norma interessa però solo l’anno scolastico 2023/ 2024. Il Governo sta vagliando la possibilità di rendere ciò strutturale.

L’estensione delle tutele Inail a docenti e studenti ha portato a un aumento del 12% delle denunce di infortuni scolastici, dimostrando l’importanza di questa misura per la sicurezza. Come segnala Il Sole 24 Ore, il Governo deve convertire in legge un emendamento al DDL Lavoro per rendere strutturali le tutele Inail.

DURANTE A. M. CRISTINA




Le patologie a carico delle spalle e dei gomiti, malattia professionale per diverse categorie di lavoratori

Per malattia professionale si intende una patologia che insorge a causa della attività lavorativa prolungata nel tempo. È detta anche tecnopatia e presuppone che il rischio sia provocato dall’attività lavorativa in maniera progressiva e da una serie di atti, movimenti ripetuti nel tempo.

È caratterizzata da una azione lenta sull’organismo, non violenta come l’infortunio. Causa diluita, non violenta e sviluppata nel tempo. Entriamo nel merito di patologie a carico di spalle e gomiti. Esse possono essere riconosciute come malattie professionali per diverse categorie di lavoratori: i muratori, i carpentieri, i fabbri, compiono sforzi ripetuti e intensi che sollecitano le articolazioni di spalle e gomiti, con il rischio di sviluppare tendiniti, borsiti, tenosinoviti e sindrome del tunnel carpale; gli imbianchini, l’uso frequente di strumenti come pennelli e rulli possono causare microtraumi alle articolazioni, portando ad infiammazioni e degenerazioni; i parrucchieri, il lavoro con le braccia sollevate e l’uso di strumenti vibranti, possono causare tendiniti e sindrome del tunnel carpale; gli addetti alle pulizie, movimenti ripetitivi e posture scorrette, durante le pulizie, possono portare a tendiniti, borsiti e dolore cronico; i magazzinieri, la movimentazione di carichi pesanti può causare traumi acuti alle spalle e ai gomiti, oltre a tendiniti e artrosi.

Ancora, i lavoratori che utilizzano il computer, per esempio gli addetti all’inserimento dati, gli operatori call center, l’uso prolungato del mouse e della tastiera possono portare alla sindrome del tunnel carpale, a tendiniti e dolore cronico a mani, polsi e avambracci. Programmatori e grafici, posture scorrette e lavoro prolungato davanti al computer possono portare a tendiniti e dolore cervicale.

DURANTE A. M. CRISTINA




Diffida stragiudiziale riconoscimento servizio anno 2013

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 16133 del 11.06.2024 ha disposto che l’anno 2013 deve essere valutato ai fini giuridici al fine di consentire al lavoratore di acquisire una superiore fascia stipendiale di inquadramento. Non solo. Molti lavoratori potrebbero andare un anno prima in pensione. Atto di diffida e messa in mora liberamente utilizzabile per richiedere il riconoscimento del servizio dell’anno 2013.

Deve essere inviata a mezzo PEC o racc. A/R (conservate la prova della ricezione): https://urly.it/3aq8_

 Si ricorda che la documentazione necessaria per avviare il ricorso, oltre quella che vi sarà fornita al momento della sottoscrizione del mandato professionale, è la seguente:

  • decreto di ricostruzione di carriera e/o stato matricolare
  • ultimo cedolino
  • documento di identità

Il personale interessato (docenti e ATA) e tutto quello in servizio di ruolo o non di ruolo nell’anno solare 2013.




Sgravio contributivo per le donne disoccupate vittime di violenza di genere

L’Inps ha reso disponibile un modulo online per la domanda di ammissione al beneficio relativo allo sgravio contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato avvenute tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2026. Questo sgravio è destinato ai datori di lavoro del settore privato che assumono donne disoccupate vittime di violenza di genere e percettrici del “Reddito di libertà”. Ecco alcuni punti chiave:

 

Durata dell’esonero:

Se il contratto è a tempo indeterminato, lo sgravio dura 24 mesi dalla data di assunzione.

Se è a tempo determinato, lo sgravio dura 12 mesi, ossia per la durata del rapporto fino a un massimo di 12 mesi (incluse le proroghe).

In caso di trasformazione a tempo indeterminato di un precedente rapporto a termine, sia agevolato che non agevolato, l’incentivo spetta per la durata massima di 18 mesi decorrenti dalla data di assunzione a tempo determinato.

 

Misura dell’agevolazione:

L’esonero consiste in uno sgravio pari al 100% della contribuzione datoriale dovuta ai fini previdenziali, nei limiti di 8.000€ annui (666,66€ al mese; 21,5€ al giorno). Non ci sono effetti negativi per le lavoratrici perché rimane invariata l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

 

Procedura per la fruizione dell’incentivo:

Il datore di lavoro deve compilare il modulo di istanza online “ERLI” disponibile nel Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo).

Deve fornire le seguenti indicazioni:

  • L’indicazione della lavoratrice assunta.
  • Il codice della comunicazione obbligatoria relativa al rapporto di lavoro instaurato/trasformato.
  • L’importo della retribuzione mensile media, comprensiva dei ratei di tredicesima e quattordicesima mensilità.
  • L’eventuale percentuale di part-time nel caso di svolgimento della prestazione lavorativa a tempo parziale.
  • La misura dell’aliquota contributiva datoriale oggetto dello sgravio.
  • Dopo aver verificato l’esistenza del rapporto in questione e la capienza delle risorse stanziate, l’Istituto autorizzerà il datore di lavoro alla fruizione dello sgravio mediante conguaglio sulle denunce contributive a partire dal mese di assunzione per il periodo spettante, fermando la permanenza del rapporto di lavoro.

Attenzione:
Nelle ipotesi di variazione in aumento della percentuale oraria di lavoro nel corso di un rapporto lavorativo part-time, il beneficio fruibile non potrà superare l’importo già autorizzato nella procedura telematica.

Nelle ipotesi di rilascio dell’orario di lavoro, sarà onere del datore di lavoro riparametrare l’incentivo spettante per fruire dell’importo ridotto.

Conguaglio da giugno:
A decorrere dalla denuncia di competenza “giugno 2024”, il datore di lavoro autorizzato alla fruizione dell’esonero dovrà esporre nell’elemento <CodiceCausale> il nuovo valore “ERLI”, avente il significato di “Esonero per assunzioni/trasformazioni articolo 1, commi da 191 a 193, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”.

Il recupero dei mesi pregressi (da gennaio 2024 a maggio 2024) può essere effettuato esclusivamente nei flussi UniEmens di competenza dei mesi di giugno, luglio ed agosto 2024.

Maria Pia Iurlaro